4
LA VALLE MAGICA
(FORCELLA ANGAGNOLA – VALLE DELL’AMBRO – CASTELMANARDO)
Bolognola 02/10/2011.
Anche per quest’anno è arrivato il momento dell’ultimo giro in alta quota, prima dell’arrivo del freddo e della prima neve.
Quest’anno l’alta pressione sta benedicendo l’Italia. Le temperature sono ancora molto gradevoli, la pioggia e il freddo non sono ancora arrivati. L’estate sembra voler ancora continuare. Per noi bikers queste condizioni sono un’autentica manna da cielo, un’opportunità unica per continuare ad avventurarsi sopra i 2000 mt. Così magari si ha l’occasione di rivisitare posti conosciuti in altri periodi, di apprezzare gli stessi luoghi al mutare delle stagioni. Adesso i paesaggi si tingono di toni caldi: il verde lascia spazio al giallo, al rosso e all’arancio. I panorami si fanno più malinconici, ma non per questo meno belli ed affascinanti.
Per il nostro congedo dalle quote più elevate, quest’anno abbiamo scelto l’Alta Valle dell’Ambro, passando per la forcella Angagnola. Un giro tanto impegnativo quanto affascinante!
Punto di ritrovo la Pintura di Bolognola. Concluse con tutta fretta le operazioni preliminari, subito imbocchiamo la lunga carrozzabile per il Fargno
Saliamo costantemente per circa 6 km guadagnando così circa 500 metri di quota.
Siamo percorrendo uno dei tratti più suggestivi all’interno del gruppo dei Sibillini: Una strada che l’uomo ha faticosamente sottratto ai ripidi pendii della montagna. Una strada sospesa tra le affilate creste della montanga e la suggetiva valle del Fargno. Un luogo pericoloso, accessibile solo quando il ghiaccio invernale concede la tragua estiva.
In circa un’ora raggiungiamo la forcella del Fargno
Dalla forcella la vista è superba, il panorama è a 360 gradi.
A far da padroni ci sono lo sperone roccioso del Monte Bove e la verdissima Val di Panico
in lontananza, si scopre la forcella Angagnola e, ancora più in la, Pizzo Berro e Pizzo della Regina:
Ripartiamo imboccando il sentierino che da dietro il Rifugio taglia il ripido fianco di Pizzo Tre Vescovi in direzione Est.
Nella prima parte il sentiero sale bruscamente e dobbiamo procedere bici in spalla
Poi risaliamo in sella e procediamo in falsopiano.
Qui è necessario fare molta attenzione poiché il sentiero è molto stretto e in parte esposto. Meglio non rischiare, una caduta qui potrebbe avere gravi conseguenze! Il pedale urta spesso il terreno a monte, sassi e rocce ostacolano l’incerta traiettoria. Giù in fondo, un balzo di 500 mt minaccia il nostro precario equilibrio!
Poi finalmente l’arrivo alla forcella Angagnola
Ci concediamo una meritata sosta: qui il panorama è davvero mozzafiato, così bello da lasciar senza fiato anche i più esigenti.
Rimaniamo in bilico tra la Val di Panico e la Valle dell’Ambro, intorno a noi le più suggestive cime dei Sibillini
Ci prepariamo e iniziamo la discesa seguendo il sentiero CAI n. 227. Il sentiero dapprima scende placido lungo i prati d’alta quota
poi si insinua tra rocce a strapiombo e diventa sempre più ripido e insidioso
Infine, il sentiero precipita bruscamente fino a fondo valle
In quei posti, l’essere umano ha lasciato poche tracce del suo passaggio. I cavalli sono liberi di pascolare allo stato brado secondo le antiche leggi della natura
Da Casal Rinaldi diamo uno sguardo all’insù. Ci troviamo in una sorta di anfiteatro naturale, dove le montagne circondano la testa della valle, quasi a voler gelosamente nasconderla da sguardi indiscreti. Ci rendiamo conto di aver lasciato bruscamente circa 400 mt di dislivello, tanti sono i metri d’altitudine che separano la forcella dal fondo valle
Da ora in poi la pista ritorna agevole. La mulattiera dapprima scende veloce lungo la valle dell’Ambro
poi ritorna a salire e con vari tornanti si riporta fino a quota 1700
ancora superbi sono i panorami che si aprono di fronte a noi
Stiamo oramai tagliando il fianco di Castelmanardo. Sullo sfondo domina la possente sagoma della Priora
La salita lentamente cede il passo a tratti sempre più pianeggianti. Arriviamo ad una sella panoramica che divide Castelmanardo dal Monte Amandola
Oltrepassata la sella, lo sterrato devia bruscamente verso sinistra e veloce ci riporta alla Pintura di Bolognola.
Le nostre fatiche praticamente finiscono qui.