Tra i pericoli legati alla stagione calda vi è il rischio di essere morsi da vipere.
Le vipere, il cui morso è mortale solo in rari casi, sono diffuse in tutte le regioni, con l’eccezione della Sardegna. La vipera è presente sia in pianura che in montagna. Trattandosi di un animale a sangue freddo va in letargo con l’arrivo del primo freddo per poi risvegliarsi nelle stagioni piu’ calde (in genere da maggio a ottobre).
L’habitat naturale della vipera è costituito essenzialmente da pietraie, sterpi, arbusti ed erba alta, luoghi incolti e relativamente appartati e poco frequentati dall’uomo o da altri animali (greggi, mandrie)
Come riconoscere la vipera dagli altri serpenti:
- testa a forma triangolare e distinta dal corpo
- occhi con pupille verticali (simili a quelle dei gatti)
- corpo tozzo e non troppo lungo (raramente questi animali raggiungono i 70/80 cm)
- coda con brusco restringimento finale
Comportamenti da evitare:
- infilare le mani tra i sassi/legnaie
- camminare con pantaloni corti in condizioni di erba alta e sassi
- muoversi al di fuori dei sentieri battuti
Comportamenti da adottare in caso di avvistamento:
- cercare di non disturbare ulteriormente l’animale (in fondo siamo entrati nel loro habitat e quindi gli intrusi siamo noi)
- allontanarsi senza creare allarmismi e informare gli altri dell’incontro
- se necessario percuotere il terreno per farla allontanare
- non avvicinarsi troppo per fotografarla: l’attacco è velocissimo, entrando nel suo raggio d’azione non avrete scampo
Comportamenti da adottare in caso di morso:
La pericolosità del morso della vipera dipende da molti fattori: la sede del morso, le condizioni generali di salute e l’età di chi ha subito il morso, la temperatura (il caldo facilita il passaggio in circolo del veleno), dall’età del rettile (le vipere giovani sono meno pericolose), dalla quantità di veleno iniettato (una percentuale non trascurabile di morsi sono asciutti ossia senza iniezione di veleno). In caso di morso è bene:
- cercare di mantenere calma la persona e tenerla il piu’ possibile immobile (si rallenta la diffusione del veleno);
- avvertire quanto prima il 118 che saprà guidarvi circa le pratiche da eseguire;
- lavare e disinfettare la parte interessata;
- immobilizzare e bendare la parte lesa (la bendatura va eseguita a monte della ferita senza stringere troppo); non applicare lacci emostatici che se posizionati non correttamente provocano più danni che benefici;
- non incidere la parte lesa per succhiarne il veleno;
- non somministrare sieri antivipera che possono indurre a shock anafilattico (eventualmente sarà somministrato dal personale medico)