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Verso la fine di ottobre è ormai consuetudine organizzare un bel giro sui Sibillini, in modo da chiudere degnamente e senza rimpianti la lunga stagione estiva.
Quest’anno l’occasione giusta ce la fornisce il Santo Patrono che ci ha regalato una giornata di festa mite ed assolata. Un’occasione irripetibile, probabilmente l’ultima prima che i rigori dell’inverno ci costringano ad abbandonare le quote più elevate.
Decidiamo per la Val di Bove, un gioiellino che, per vari motivi legati alla sua altitudine, esposizione e soprattutto una serie di divieti imposti dalle autorità, è raggiungibile solo in questo periodo dell’anno.
USSITA, 17 OTTOBRE 2012
Partenza in sordina, con una paio di km d’asfalto da Ussita (mt 730) fino a S.Eusebio.
A S.Eusebio lasciamo l’asfalto per imboccare una bella forestale che sale all’ombra di una fitta faggeta

s.eusebio
Saliamo per circa un’ora prima di raggiungere Pian dell’Arco (mt .1.250). La Val di Bove è dritta davanti ai nostri occhi, lentamente ci avviciniamo alla nostra meta.

croce di monte bove e la val di bove
La compagnia è allegra e come al solito si va avanti tra simpatici sfottoni tra amici e altrettante risate.
Deviamo sulla forestale che da Frontignano sale fino a Passo Cattivo

salita per passo cattivo
Dopo qualche tornante decidiamo di lasciare la comoda forestale per imboccare il ben più impegnativo sentiero che conduce alla Fonte del Lupo (sentiero n. 259).
Nel primo tratto il sentiero sale piacevolmente all’ombra di una bella abetaia

salita per passo cattivo
poi improvvisamente il sentiero esce dal bosco e si spalanca di fronte a noi uno spettacolo di rara bellezza. Passo Cattivo è sopra di noi e le ripide pareti rocciose lo rendono affascinante almeno quanto il suo nome

salita per passo cattivo

salita per passo cattivo

salita per passo cattivo
Dopo un lungo taglio in diagonale arriviamo alla Fonte del Lupo (mt 1.690).
Sostiamo in bella compagnia prima di ripartire

fonte del lupo
Dopo la fonte bisogna superare un tratto molto duro, ripido e con fondo assai impegnativo

salita per passo cattivo

salita per passo cattivo

salita per passo cattivo
Arriviamo fin sopra il Monte Cornaccione e proseguiamo lungo una pista che taglia i ripidi fianchi della montagna in direzione del Cristo delle Nevi (mt 1.800)

monte cornaccione
Il Cristo delle Nevi (mt 1.800) è lì con le braccia alzate…quasi a volerci dare il benvenuto!

cristo delle nevi
La giornata è davvero stupenda, tra le migliori che l’autunno possa offrire.
Il panorama è su tutta la regione. Le valli sono libere dalla foschia e in lontananza si scorge la sagoma del Monte Conero.
Dal Cristo delle Nevi la marcia prosegue imboccando il sentiero n. 272 comunemente chiamato “Passaiola”. La Passaiola sale molto ripida lungo il versante sud-ovest del Monte Bicco.

la passaiola
Il sentiero è duro ….si fa fatica a rimanere in sella, ma si sa che chi vuole andare in paradiso deve pure guadagnarselo!!!
In prossimità di uno sperone roccioso il sentiero cambia improvvisamente versante e davanti a noi si spalanca la Val di Bove in tutto il suo splendore

la passaiola
La Val di Bove è una piccola valle di alta quota, di origine glaciale, racchiusa tra il Monte Bove a nord ed est ed il Monte Bicco a sud, sud-ovest.
Il colori dell’autunno impreziosiscono questo piccolo angolo di paradiso.

val di bove

val di bove
Siamo lontano da tutto e da tutti. Qui la natura e il silenzio fanno da padroni.

val di bove
A noi non resta che goderci il momento e scattare una foto ricordo prima di lanciarsi nella lunga discesa

val di bove
La marcia prosegue seguendo un esile sentiero che scende lungo i pascoli

val di bove

val di bove
Il sentiero è sempre molto scorrevole e nel suo tratto centrale si perde tra i prati

val di bove

val di bove

val di bove

val di bove
Un ripido canalone segna l’uscita dalla Val di Bove e l’ingresso nel Fosso di Selvapiana.
Da qui in poi 5 km da manuale …..un autentico pezzo di antologia a cui neppure il generoso fotografo sa resistere.
Ultima foto e poi giù …a tutta adrenalina fino alla fine!!!

discesa per ussita
Che dire..mezz’ora da sballo dentro il bosco! Il sentiero alterna tratti ripidi e tecnici a tratti veloci e scorrevoli. Non manca proprio nulla……radici, cambi di pendenza, compressioni, brevi risalite e soprattutto una lunga serie di tornanti per tutti i gusti.
L’ambiente è bellissimo e selvaggio, interamente nascosto nella fitta faggeta.
A fondo valle la soddisfazione è ben evidente nei nostri volti. Ancora una volta la montagna ci ha regalato grandi emozioni!!!
Bikers:
Marzio Mastrocola
Andrea Capponi
Alberto Forconi
Giuliano Ribichini
Fabio Caporaletti
Fabrizio Castelli
Foto e testi
Fabrizio Castelli