Una sera d’estate, guardando la TV, distrattamente mi imbatto in una trasmissione che parla delle gravine presenti nella zona intorno a Matera. Rimango ad ascoltare finchè la mia attenzione viene catturata da Ginosa, una cittadina nel cuore della Murgia Materana.
La mente inizia a fantasticare. Con crescente interesse inizio a documentarmi su quei luoghi che per me erano ancora sconosciuti.
Settembre è alle porte e, come spesso accade, è l’ultima chiamata per un viaggio prima della fine dell’estate.
La meta scelta è la Murgia Materana, una zona a confine tra la Puglia e la Basilicata.
L’idea è quella di partire da Gravina di Puglia e scendere in direzione sud fino alla costa Jonica. Da qui avremmo proseguito lungo la costa per poi risalire, nei giorni successivi, in direzione nord.
Con la benedizione del meteo la partenza è decisa per il 20 settembre 2019.
Dopo una bella colazione nella piazza del paese il viaggio può iniziare.
Non è facile orientarsi tra le strette vie del centro storico di Gravina di Puglia
Appena fuori dalla città ci immergiamo immediatamente nella solitudine del tavoliere delle Puglie.
Percorriamo molti chilometri su affascinanti stradine secondarie circondati da campi appena arati e vasti uliveti secolari
Lasciamo la Puglia per entrare nella Basilicata
Dopo circa 3 ore di marcia arriviamo a Matera, la città dei Sassi.
Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni.
I Sassi di Matera sono il risultato della capacità dell’uomo di adattarsi all’ambiente naturale che lo circonda.
L’unicità dei Sassi è il motivo per cui l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale. Dal punto di vista architettonico presentano una serie incredibile di elementi che si sono stratificati nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo, alle chiese rupestri, aree di sepoltura, che si alternano continuamente con costruzioni di ogni tempo formando un luogo unico e grande fascino.
Ci fermiamo per un bel pieno d’energia in una tra le tante osterie del centro
Riprendiamo la marcia in direzione sud. Ci sono ancora molti chilometri prima di arrivare sulla costa Jonica
Il viaggio prosegue in un lungo saliscendi tra dolci colline sapientemente lavorate dalle mani dell’uomo
Attraversiamo borghi che non sembrano aver subito il passaggio del tempo, fermi e statici come le rocce su cui sono stati costruiti.
Adagiato in cima ad un’altura raggiungiamo Montescaglioso, nota come la città dei Monasteri
da Montescaglioso la vista sulle piane è davvero spettacolare
Ci rimettiamo in marcia. Abbiamo deciso di proseguire senza altre soste in modo da raggiungere la costa prima di sera
Le dolci colline lasciano il posto a vaste distese pianeggianti segnate da stradine secondarie che armoniose scivolano verso il mare.
Da queste parti Madre terra è davvero generosa. Ne approfittiamo per un dolcissimo fermastomaco a chilometri zero
Con la migliore luce della giornata raggiungiamo la meta che ci eravamo prefissi
Aspettiamo in riva al mare gli ultimi istanti di questo giorno, con il sole che si riflette sull’acqua regalandoci un bellissimo spettacolo di luci e colori
Ci alziamo di buon ora la mattina del giorno seguente. La temperatura è ancora fresca ma un cielo senza nuvole lascia presagire la giornata che sarà.
Ci muoviamo in direzione di Metaponto con l’idea di visitare i resti della Magna Grecia.
L’antica polis di Metapontum è stata per secoli simbolo di arte e storia ellenica, un’importante ponte tra oriente e occidente che conserva ancora oggi i segni della grandiosità del suo passato
Terminata la visita ai siti archeologici, decidiamo per una sosta in spiaggia con bagno di fine stagione in un mar Jonio che si mostra nelle condizioni migliori
Ripartiamo in direzione Ginosa dove abbiamo deciso di fermarci per la seconda notte.
Quando il sole ha già iniziato la sua discesa dietro le colline raggiungiamo Ginosa, il vero motivo per cui abbiamo intrapreso questo viaggio
Ginosa ci accoglie in tutto il suo splendore.
Gli ultimi raggi di sole tingono di rosa le case bianche che si affacciano sulla gravina.
E’ un’atmosfera magica, che ti rapisce e ti lascia senza parole.
Troviamo sistemazione per la notte.
La sveglia suona presto la mattina del terzo giorno. C’è Carmelo ad aspettarci per la visita nella gravina.
Carmelo, persona dolcissima e autentica, è il custode della chiesa Madre.
Nato e cresciuto nella gravina inizia a svelarci ogni mistero di questo mondo a noi sconosciuto, un mondo fatto non solo di grotte ed abitazioni rupestri ma anche di storie, di gesti quotidiani, di una vita non lontana vissuta con grande dignità
Attraversiamo la gravina nella solitudine di un luogo appartato. Il silenzio è spezzato solo dal sibilo del vento che si incanala tra le alte sponde rocciose
Abbiamo ancora alcune ore di marcia davanti a noi. Riprendiamo la strada che ci porterà in direzione nord
La via prosegue in un lungo saliscendi tra vastissime distese i cui confini si perdono alla vista dell’occhio. Di tanto in tanto incontriamo qualche masseria con i tipici muretti di pietra a secco che fanno da cornice e ci accompagnano lungo la strada.
Sono le ore centrali di un giorno di fine estate. Il sole picchia ancora forte a queste latitudini. L’orizzonte sembra sfocato per via del calore che viene restituito dalla terra.
Percorriamo svariati chilometri nella solitudine di un mondo che sembra non appartenere a nessuno
Finalmente siamo alle porte di Altamura, la città del pane.
Entriamo nel cuore della città percorrendo le tipiche vie lastricate di pietra bianca.
I vicoli sono così stretti che i palazzi sembrano toccarsi.
Il duomo imponente si affaccia sulla bellissima piazza dove decidiamo di fare una piccola sosta.
Ci separa solo poca strada da dove è iniziato il nostro viaggio. Una manciata di chilometri per concludere questa avventura iniziata una sera per caso e che, piano piano, ha preso forma trasformandosi in un bellissimo viaggio.
Questa zona, a confine tra Puglia e Basilicata, nascosta e ancora lontana dai riflettori del turismo di massa, è stata una bellissima scoperta. Armoniosa e quieta nelle campagne, viva e caotica nelle città con quel movimento festoso tipico del sud. Il sole, il mare, i profumi che hanno invaso tutti i nostri sensi. La storia millenaria che ha visto incontrarsi civiltà appartenenti a mondi lontani. Le tradizioni, ancora forti ed autentiche. Infine le persone incontrate, gentili ed accoglienti, che ovunque ci hanno fatto sentire a casa.
Un viaggio non inizia nel momento in cui partiamo né finisce nel momento in cui raggiungiamo la meta. In realtà comincia molto prima e non finisce mai, dato che i ricordi continuano a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati” (
).
bellissimo viaggio — bravi
Una traccia del giro è si può fare in un fine settimana partendo il venerdì?.
Grazie
Dipende da voi…..
Il viaggio che vedi nelle foto è di circa 270 km che abbiamo fatto in 3 giorni (soste e relax compreso)
Molto bello e interessante.Ottimo reportage.Bravissimi e ammirevoli.
Un rapporto molto emozionante e toccante, che conferma anche l’esperienza del nostro tour in bici da Maratea a Matera nel settembre 2012, ma contiene dettagli più approfonditi. Complimento, ben fatto!