Anche quest’anno agosto è alle porte. Con le ferie estive avremo un pò più di tempo da dedicare alle cose che ci piace fare.
Così non mi resta che prendere la lunga lista dei desideri e iniziare a mettere qualche spunta. C’era un vecchio conto in sospeso con l’Alta Via dei Sibillini per cui la scelta non poteva che finire lì.
Le previsioni meteo annunciano qualche giorno di tempo stabile. La calura estiva è stata spazzata via dal vento fresco da nord. Tutto sembra pronto per una di quelle giornate destinate a rimanere a lungo nella memoria.
Visso, 11/08/2014
L’appuntamento è sulla piazza di Visso. Il sole è ancora basso ma il cielo è limpidissimo. Fin da subito le sensazioni sono di buon auspicio per una giornata che poi si rivelerà strepitosa.
Poco fuori dal paese iniziamo a prendere quota seguendo la lunga forestale che sale al Monte Cardosa.
In circa un’ora raggiungiamo Costa Cavolese (mt 1495), una piccola sella pianeggiante alle pendici del Monte Cardosa.
Qui abbandoniamo la comoda forestale e imbocchiamo un’antica via di transumanza che prosegue sulle creste in direzione sud.
La pista sale costantemente in salita per svariati km. Sullo sfondo le sagome del Monte Patino e del Monte delle Rose indicano la giusta direzione di marcia
Il sole è ormai alto quando, poco sotto il Monte delle Rose, deviamo in direzione del Passo Rapegna
Superato il passo iniziamo la discesa nella Val Canatra. Velocemente guadagniamo il fondo della valle
La magia della fioritura non è ancora terminata e Pian Perduto si mostra come un mosaico di colori di straordinaria bellezza
Ci rimettiamo in sella in direzione Castelluccio di Norcia
I colori e i profumi delle piane regalano sempre emozioni particolari
Proseguiamo verso Capanna Ghezzi, un piccolo stazzo che incontriamo prima di riprendere quota
E’ tempo di nascite a Capanna Ghezzi: gli agnelli muovono i primi passi mentre i cuccioli di pastore abruzzese sonnecchiano riscaldati dal caldo sole d’agosto
Fino a questo punto abbiamo superato i primi 1800 mt di dislivello. Alla fonte facciamo il pieno d’acqua visto che in quota non troveremo altri punti di approvvigionamento.
La strada Imperiale sale fin da subito con forte pendenza. Bisogna proseguire faticosamente alternano tratti pedalati a tratti dove è necessario procedere bici in spalla
Proseguiamo sotto lo sguardo vigile di chi è salito più in alto di noi
La superba vista sulle Piane ci accompagna per oltre un’ora mentre risaliamo la strada imperiale
Finalmente l’arrivo in quota, una piccola sella al cospetto di Palazzo Borghese.
Siamo ormai sull’Alta Via dei Monti Sibillini, un sentiero d’alta quota che taglia da nord a sud l’intera dorsale montuosa.
Ci lasciamo trascinare dalla crescente adrenalina marciando in direzione nord verso la sella del Porche
Stiamo percorrendo uno dei tratti più suggestivi dell’intero gruppo dei Sibillini.
Emozioni e stupore man mano che il sentiero prosegue nella sua marcia, alternando i due versanti della cresta ed offrendoci scenari sempre nuovi e bellissimi
Rimaniamo per oltre un’ora sospesi a fil di cresta. La luce del pomeriggio accarezza le cime e tinge il paesaggio con toni caldi e suggestivi. Il tempo sembra che si sia fermato, il silenzio è interrotto solo dal suono del vento e dal nostro movimento. L’atmosfera è magica, quasi irreale. E’ un’atmosfera che ti rapisce, ti fa sentire libero ed incredibilmente vivo. Le emozioni sono indescrivibili, difficili da dimenticare.
Da Cima Vallinfante il sentiero prosegue spettacolare fino a Passo Cattivo
Al Passo ci distendiamo sui prati fioriti e ci godiamo una meritata sosta. Siamo soli, in bilico tra la val di Tenna e la valle del Nera. Il panorama è superbo e domina su tutte le principali vette dei Sibillini. Non so come sia fatto il paradiso ma a me piace immaginarlo così
Da Passo Cattivo la pista scorre agevolmente fino a Frontignano dove le dure rampe sotto al Monte Torrone precedono l’ennesimo valico da superare prima di iniziare la lunghissima discesa su Visso.
In vetta al Monte Torrone siamo sul punto più alto: da qui in poi non c’è più nulla da salire. Ci sediamo sui prati in modo che lo sguardo possa spaziare sulle vallate di fronte a noi. La luce del tramonto accarezza i nostri volti ormai bruciati dal sole di agosto. L’ora magica è appena iniziata. Il sole di traverso inizia a scendere dietro le montagne facendo imbrunire il fondo valle.
Bisogna ripartire anche se nessuno sembra aver fretta di interrompere la magia del momento
E’ impossibile contare curve e tornanti, un vortice di indiscusso piacere ed adrenalina che ci accompagna in quell’interminabile serpentina che si distende fino in fondo alla valle.
In paese la soddisfazione è ben evidente nei nostri volti. Ancora una volta la montagna ci ha regalato grandi emozioni.
Foto e testi: Fabrizio Castelli
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